Quello di carlotta bertelli è uno sguardo non compromesso, che sa intercettare a tappeto l’unicità di persone, momenti e cose, trasformando il mezzo fotografico in uno spontaneo prolungamento di sé, un contatto aperto e ravvicinato con l’esistente. Scatto dopo scatto la sua pratica genera non a caso delle storie, emozionanti tematiche concatenazioni di volti e luoghi, semplici rituali, costumi, comportamenti che carlotta osserva in giro per il mondo, ma anche e più spesso in val d’orcia, nei
dintorni di casa. Sono sequenze di immagini dirette e poetiche, inconfondibilmente libere da artifici e tecnicismi, pose, effetti e ritocchi. fotografie analogiche terse come specchi, che restituiscono l’incanto del nostro essere nel mondo.

(Mariuccia Casadio per Carlotta, dall'introduzione di The Bench)


Carlotta Bertelli’s gaze is one of great integrity, able to zone in on the unique character of persons, moments and things, transforming the photographic medium into a spontaneous extention of the self, a wide-meshed and close contact with all that exists.
Click by click, Carlotta’s practice thus engenders far from casual, deeply touching connections of stories, faces and places, simple rituals, customs and behaviours that she can observe not only in her travels around the world, but on her home ground in the Val d’Orcia.
Sequences of direct, poetic images, unmistakably free from artifice and technicism, from posing, special effects or touch-ups. Analogue photographs clear as mirrors that reflect back to us the enchantment of being in the world.

(Mariuccia Casadio for Carlotta, from the introduction of The Bench)

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